Nella documentazione, con il termine abstract si fa riferimento a due diverse forme di scrittura.
In primo luogo, per abstract si intende l’indice (o sommario) di un documento, senza l’aggiunta di interpretazioni e valutazioni. L’abstract si limita a riassumere, in un determinato numero di parole, gli aspetti fondamentali del documento esaminato. Solitamente ha forma “indicativo-schematica”; presenta cioè notizie sulla struttura del testo e sul percorso elaborativo dell’autore.
In secondo luogo, per abstract si può anche intendere il riassunto (o sintesi), privo di note interpretative o critiche, di un documento, in particolare di articoli scientifici di riviste specialistiche.
La storia dell’abstract risale a quando si è ritenuto necessario sintetizzare il contenuto dei documenti per rendere più accessibili le informazioni in essi contenute.
Forse il primo uso di abstract di divulgazione scientifica risale all’inizio del 1800, quando la Royal Society pubblicava sommari che riassumevano i documenti presentati durante le riunioni.
Tre decenni dopo, la Royal Society pubblicò Abstracts of the Papers Printed in the Philosophical Transactions of the Royal Society of London, una collezione di sunti di documenti pubblicati dal 1800 al 1837, nella rivista Philosophical Transactions.
Questa pratica prese piede e in seguito la seguirono altri giornali. Forse il primo esempio di sommario legato allo stesso articolo risale al documento del 1919 On the Irregularities of Motion of the Foucault Pendulum pubblicato nel Physical Review, la più antica rivista pubblicata dall’American Physical Society, che ha spesso pubblicato abstract nei suoi volumi successivi.