Qualcuno vorrebbe, e potrebbe dire, che l’email marketing è ufficialmente morto. Tuttavia, questa è una mezza verità. L’email marketing *invasivo* è morto. Quello che non si sa gestire. Lo sparare cartucce a vuoto senza capire cosa o dove è il bersaglio.
L’email marketing pianificato, invece, è più che mai vivo. Con un ROI di 32€ a fronte di una spesa di 1€, la conversion rate dell’email marketing non ha nulla a che vedere con i numeri ben più bassi del social marketing, che eppure è complementare.
Ma come si costruisce un piano efficace di email marketing? Innanzitutto la base di partenza è una lista contatti quantomeno “ripulita”. La differenza fra targeted advertising e spam è piuttosto sottile, quindi inutile sparare una mail a chiunque abbia interagito mezza volta con il sito, se poi comunque suddetta mail viene ignorata.
Il segreto per l’efficacia dell’email marketing è quindi, innanzitutto, la creazione di una maling list il quanto più rifinita possibile. Fatto questo, si può procedere con la creazione di una mail coinvolgente, con un titolo capace di far clickare l’utente e un contenuto per invogliarlo ad arrivare alla fine.
Proprio riguardo la creazione della mail in sé, c’è da dire che il copywriting non è certo una tecnica semplice, né che s’improvvisa su due piedi. Le parole sono molto importanti, così come la formattazione e la scelta di eventuali altri elementi, come immagini o Call to Action.
Tuttavia, anche senza essere esperti copywriter, si possono adottare strategie conosciute dai professionisti. L’utilizzo di emoticons nei titoli, le Call to Action semplici e non invasive, ma anche il linguaggio semplice e personalizzato di una mail con dei target specifici, sono la differenza sostanziale e non trascurabile nell’engagement di una e-mail.
Altri approfondimenti utili li potete trovare all’interno di queso articolo: https://andreacastellana.it/per-automatizzare-il-marketing