Trigger, letteralmente “grilletto”, comprende tutti i messaggi automatici che scattano al verificarsi di una determinata condizione.
Un Trigger è, tecnicamente, una condizione che fa scaturire un certo evento. Le condizioni possono essere delle più varie. Le più utilizzate sono:
- Tempo di permanenza su una pagina
- Pagina sulla quale atterra l’utente
- Azione che l’utente compie sulla pagina: click su un bottone, inserimento di un testo, scroll fino ad un certo elemento
Ovviamente, è possibile definire comunicazioni diverse per ogni tipo di azione, aumentando la personalizzazione delle comunicazioni verso l’utente.
L’obiettivo è quello di inviare messaggi mirati per ogni fase del percorso di acquisto. Se un utente è fermo da più di 5 secondi sulla pagina prezzi, ad esempio, potrebbe essere utile chiedergli se ha bisogno di aiuto o se vuole parlare con un membro del team di supporto.
Utenti diversi e azioni diverse dell’utente generano messaggi necessariamente diversi, puntando alla massima personalizzazione della comunicazione.
Così facendo si “colpisce” il visitatore nel momento più consono all’acquisto o, più in generale, ad una conversione. Quindi i bisogni del cliente e gli intenti dell’azienda si incrociano in quello che possiamo definire il “momento perfetto”.
Questo tipo di marketing è fondamentale nelle campagne mail. Infatti è proprio nell’email marketing che i trigger vengono usati di più, perché altamente performanti. Essi, però, possono essere applicati anche ad altri strumenti e si dividono in:
- Triggered mail
- Trigger su sito e app
- Triggered sms
Questo tipo di strumento richiede una profonda conoscenza del comportamento degli utenti e la capacità di costruire campagne che si adattino perfettamente alle loro esigenze.
Un trigger impostato male, infatti, può trasformarsi in una pessima esperienza utente e provocare l’effetto opposto a quello desiderato. Se utilizzato correttamente, è invece uno strumento che può aiutarti a migliorare i reparti marketing e customer service.