Keyword Stuffing ovvero è la ripetizione forzata della stessa keyword all’interno della pagina di un sito web. Tecnica non più molto utilizzata in quanto Google tende a penalizzare questa pratica nei risultati di ricerca.
Keyword stuffing (in lingua italiana: ripieno o imbottitura di parole chiave) è un termine relativo all’ambito Web e SEO che indica l’utilizzo di tecniche considerate poco corrette al fine di aumentare la propria visibilità sui motori di ricerca.
In altre parole: ripetere in un testo la keyword da ottimizzare fino all’esasperazione. Tale “tecnica” è ormai malvista dai principali motori di ricerca.
Tra le varie tecniche usate nel keyword stuffing si possono riconoscere due filoni nettamente contraddistinti:
- fake keyword stuffing: tecnica che prevede la scrittura della pagina web pregna di parole chiave per altri ambiti, non correlati al tema stesso della pagina e contenuti nascosti sempre non attinenti al tema della pagina web che, ricevendo molte visite anche grazie all’indicizzazione su diversi temi nei motori di ricerca, scala molte posizioni nelle SERP.
- real keyword stuffing: è una tecnica meno pericolosa ma sempre deprecata di keyword stuffing, che consiste nel redigere una pagina scrivendo un altissimo numero di volte la stessa frase, lo stesso contenuto per cui vorremmo essere ben indicizzati nelle SERP.
Per mascherare questi atteggiamenti poco coscienti da parte di avventati (e poco esperti) webmaster vengono utilizzati nella maggioranza dei casi escamotage via CSS che rendono impossibile alla persona fisica la localizzazione di questi “tranelli” per i motori di ricerca.
Al momento attuale il keyword stuffing è diventata una pratica oltremodo controproducente per il posizionamento e l’ottimizzazione di un sito web.
Di fatto è una sovra-ottimizzazione tutt’altro che necessaria, per quanto intuitiva e semplice possa sembrare; alla prova dei fatti non esiste alcuna prova concreta che si tratti di un fattore realmente efficace, comunque da non utilizzare in nessun caso perché ignorato da Google, e frequente causa di penalizzazioni per spam.
Utilizzando una delle tecniche sopra descritte si hanno altissime percentuali di finire nella blacklist dei motori di ricerca, con conseguente rimozione da tutte le SERP: oramai i motori hanno elaborato tecniche in grado di smascherare molti dei più comuni atteggiamenti poco etici dei webmaster (nella stessa categoria: cloaking, usare pagine di doorway).