Il disruptive marketing non è mai semplice da realizzare. È facile fare un passo falso.
Per fare in modo che una strategia simile funzioni, è necessaria una buona dose di coraggio che vada a ribaltare gli schemi.
Molti brand hanno iniziato a ripensare la propria comunicazione, strizzando l’occhio ad una chiave di lettura fuori dalla convenzionalità degli schemi.
Il disruptive marketing non è una semplice provocazione, è una strategia che va a ribaltare gli equilibri sperimentando nuove tecniche di advertising. Per utilizzare consapevolmente questa strategia è necessaria una profonda conoscenza del proprio pubblico di riferimento e un focus sui valori del proprio brand.
Questa nuova frontiera del marketing assume diverse forme e abbraccia diversi stili comunicativi, tra i quali:
La Call To Action disruptive.
Il cui obiettivo è spingere il consumatore a fare qualcosa di molto lontano dall’interesse del brand. Un esempio perfetto è quello di Patagonia, che incita i consumatori a NON acquistare i loro prodotti. Questo va contro le regole classiche della CTA e dei suoi obiettivi.
La Customer Experience disruptive.
Anche l’esperienza d’acquisto può sperimentare nuove forme. Molti brand hanno iniziato ad usare esperimenti sociali che coinvolgono le persone, questa strategia funziona proprio perché non si tratta di situazioni preparate da copione. In casi simili gli spettatori si immedesimano più facilmente con la situazione e la percepiscono per quella che è, cioè reale.
Il Social Media Management disruptive.
È un tono di voce che si discosta dall’approccio tradizionale, formale e standardizzato, per adottare un tono più stravagante e irriverente. Queste comunicazioni diventano virali e divertono. Il loro terreno fertile è rappresentato dai brand dai quali non ci si aspetterebbe mai una simile comunicazione.
Gli User Generated Content disruptive.
Si tratta di contenuti liberamente creati e diffusi dagli utenti su diverse piattaforme. In alcuni casi la campagna è stata talmente virale da fare in modo che gli utenti stessi diventassero portavoce del cambiamento rivoluzionario.
Un esempio lampante è stata la campagna Volvo del 2015 trasmessa durante il Super Bowl, che ha coinvolto gli utenti social invitandoli a twittare l’hashtag #VolvoContest ad ogni trasmissione pubblicitaria di un competitor. Volvo ha nuotato controcorrente e ha distolto l’attenzione degli spettatori dagli spot dei competitor, impegnandoli nella creazione di contenuti a nome dell’azienda svedese.
Questi sono solo alcuni esempi di marketing innovativo, ma non c’è limite alla fantasia. Sbizzarritevi, divertitevi e create campagne di successo che rompono il muro della monotonia.