Come funziona e quali soggetti possono usufruire del credito di imposta sugli investimenti pubblicitari. Guida all’agevolazione che consente di ottenere un credito sugli investimenti pubblicitari incrementali rispetto agli anni passati. Guida pratica all’agevolazione.
Nel caso tu voglia investire in pubblicità nella tua attività professionale o di impresa devi sapere che c’è la possibilità di usufruire di una agevolazione fiscale come il credito di imposta.
Forse hai già sentito parlare del credito di imposta, cosiddetto Bonus Pubblicità. Si tratta di una agevolazione fiscale, sotto forma di credito, legato alle imprese ed ai professionisti che investono in modo incrementale in pubblicità.
Se sei il gestore di un E-commerce, un professionista, o il titolare di un’impresa industriale o commerciale tradizionale e non ti hanno informato su questa agevolazione, è arrivato il momento di cogliere l’opportunità.
Di seguito trovi alcune informazioni che potrebbero rivelarsi utili se stai considerando l’idea di investire i tuoi risparmi in una campagna pubblicitaria ma ne sei titubante. Magari perché ancora non sai se vi possono essere dei ritorni economici. Cominciamo intanto con un po’ di chiarezza sull’incentivo fiscale.
In questa guida cercheremo di indirizzarvi verso la scelta migliore da fare, se stai pensando di investire in pubblicità per la tua azienda o per la tua attività professionale.
Non lasciarti scappare questa opportunità!
Credito di Imposta sugli Investimenti Pubblicitari: normativa
Per prima cosa vediamo la normativa che disciplina questa agevolazione.
L’articolo 57-bis del D.L. n 50/2017 ha introdotto un incentivo fiscale, sotto forma di credito di imposta sugli investimenti pubblicitari. Normativa ridefinita poi dal comma 1 dell’articolo 4 del D.L. n 148/2017. Successivamente è intervenuto il D.PC.M. n 90/2018.
Sono agevolati gli investimenti incrementali rispetto a quelli programmati ed effettuati sulla stampa, anche online, e sulle emittenti radiotelevisive a diffusione locale.
L’obiettivo di questa agevolazione è quello di incentivare gli investimenti in campagne pubblicitarie online e offline e stimolare la ripresa del settore dell’editoria.
Vediamo, quindi, di seguito tutti gli aspetti principali legati a questa agevolazione, in modo che possano esserti utili per il tuo investimento.
Credito di imposta sugli investimenti pubblicitari: soggetti beneficiari
I soggetti beneficiari di questa agevolazione sono le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali.
La platea alla quale si rivolge il legislatore è piuttosto ampia, questo per favorire gli investimenti in campagne pubblicitarie.
Questo in relazione agli investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti radio-televisive a diffusione locale.
Il valore dell’investimento deve superare l’1% degli investimenti analoghi effettuati nell’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione.
Attenzione!
Con il termine “stessi mezzi di informazione” devono intendersi non le singole testate giornalistiche o radiotelevisive. Bensì il tipo di canale informativo: stampa, emittenti radiofoniche e televisive.
Non possono accedere al credito di imposta i soggetti che abbiano iniziato l’attività nel corso dell’anno per il quale è richiesto il beneficio. Ovvero soggetti che nell’anno precedente a quello per il quale il beneficio è richiesto non abbiano effettuato investimenti pubblicitari.
In questi casi, infatti, difetta il presupposto dell’investimento incrementale sancito dalla norma. Questo per evitare ipotesi discriminatorie nei confronti di soggetti che abbiano effettuato investimenti pubblicitari nell’anno precedente. Soggetti che si vedrebbero diminuire le risorse disponibili per l’agevolazione a fronte del beneficio concesso a soggetti che non avevano investimenti nell’anno precedente.
Credito di imposta sugli investimenti pubblicitari: misura del beneficio
Il credito di imposta è fissato nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti pubblicitari effettuati.
Tale credito è aumentato sino al 90% del valore degli investimenti incrementali per micro-imprese, piccole e medie imprese e per le start-up innovative.
Le risorse corrispondenti alle concessioni nella misura del 90% saranno ovviamente accantonate per poi essere effettivamente destinate successivamente all’approvazione della Commissione.
Credito di imposta sugli investimenti pubblicitari: spese pubblicitarie agevolabili
Sono ammissibili al credito d’imposta gli investimenti, effettuati a partire dal 1˚ gennaio 2018, riferiti all’acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali su giornali quotidiani e periodici, pubblicati in edizione cartacea o in
formato digitale. Ovvero nell’ambito della programmazione di emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.
L’agevolazione si estende anche agli investimenti sulla stampa quotidiana e periodica, anche on line, eseguiti dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017. Questo purché il loro valore superi almeno l’1% dell’ammontare degli analoghi investimenti pubblicitari effettuati dai medesimi soggetti sugli stessi mezzi di informazione nel corrispondente
periodo dell’anno 2016.
Inoltre, gli investimenti devono essere effettuati su emittenti radiofoniche e televisive locali iscritte presso il Registro degli operatori di comunicazione e su giornali iscritti presso il competente Tribunale. Ovvero presso il menzionato Registro degli operatori di comunicazione e dotati in ogni caso della figura del direttore responsabile.
Ai fini dell’attribuzione del credito d’imposta, le spese per l’acquisto di pubblicità sono ammissibili al netto delle spese accessorie, dei costi di intermediazione e di ogni altra spesa diversa dall’acquisto dello spazio pubblicitario, anche se ad essa funzionale o connessa.
Sono escluse dal credito d’imposta le spese sostenute per l’acquisto di spazi promozionali destinati a televendite, servizi di pronostici, giochi o scommesse con vincite di denaro, di messaggeria vocale o chat-line con servizi a sovrapprezzo.
Credito di imposta sugli investimenti pubblicitari: modalità di calcolo
Il valore complessivo degli investimenti pubblicitari deve superare almeno l’1% gli investimenti effettuati nell’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione.
Altrimenti l’agevolazione non potrà essere fruita.
Qualora gli investimenti siano articolati su entrambi i mezzi di informazione, come stampa ed emittenti radiotelevisive l’incremento degli investimenti pubblicitari deve essere calcolato sugli investimenti effettuati per ognuno dei due media.
In pratica, condizione preliminare per l’ammissione al credito di imposta è che l’investimento nel suo complesso superi quello dell’anno precedente di un importo pari ad almeno l’1%.
Una volta accertata tale condizione si procederà alla determinazione del credito di imposta. Credito pari al 75% (90% nel caso di micro-imprese, piccole e medie imprese e start-up innovative) dell’ammontare totale dell’incremento.
Il beneficio viene poi ripartito in proporzione agli investimenti sui singoli mezzi di informazione.
Con riferimento agli investimenti pubblicitari sulla stampa (anche on line) effettuati nel periodo dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017, l’incremento deve essere calcolato in relazione agli investimenti effettuati dal 24 giugno 2016 al 31 dicembre 2016 sui medesimi mezzi di informazione.
Credito di imposta per investimenti pubblicitari: fondi disponibili
Se guardiamo l’agevolazione da un punto di vista finanziario è necessario fare alcune considerazioni.
Gli investimenti pubblicitari effettuati nell’anno 2018 e dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017 sulla stampa quotidiana e periodica hanno una risorsa pari a 62,5 milioni di euro. Di cui 52 milioni per gli investimenti sulla stampa (20 milioni per gli investimenti effettuati nel secondo semestre del 2017 e 30 milioni stanziati per il 2018). Infine, vi sono i restanti 12,5 milioni per gli investimenti sulle emittenti radiotelevisive.
Per le annualità successive le risorse disponibili saranno comunicate dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria con apposito avviso. Comunicazione che sarà pubblicata entro 15 giorni dalla data di apertura del periodo di presentazione delle domande.
Credito di imposta per investimenti pubblicitari: limiti e condizioni di ammissibilità
E’ opportuno sottolineare che qualora l’ammontare complessivo dei crediti richiesti superi l’ammontare delle risorse stanziate ci sarà una ripartizione percentuale delle risorse.
Ripartizione che riguarda tutti i soggetti aventi diritto all’agevolazione.
In ogni caso il credito concesso ad ogni soggetto non potrà essere superiore al:
- 5% del totale delle risorse annue destinate agli investimenti pubblicitari sui giornali oppure
- 2% delle risorse annue destinate agli investimenti sulle emittenti radiotelevisive.
Ricordo che i limiti sopra riportati sono distinti per gli investimenti sulla stampa e per quelli sulle emittenti radio-televisive. Questo in coerenza con il fatto che gli stessi stanziamenti delle risorse sono stati distinti dalla legge per i due tipi di media.
Infine, sottolineo che il Bonus Pubblicità è alternativo e non cumulabile in relazione alle medesime voci di spesa, con ogni altra agevolazione. Salvo che successive disposizioni di pari fonte normativa non ne prevedano espressamente la cumulabilità.
Credito di imposta sugli investimenti: procedura per il riconoscimento del beneficio
Per poter accedere al Bonus Pubblicità i soggetti interessati devono presentare una comunicazione preventiva telematica dal primo marzo al 31 marzo di ciascun anno su apposita piattaforma telematica dell’Agenzia delle Entrate.
La dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati è presentata dal primo al 31 gennaio dell’anno successivo.
In sede di prima applicazione la presentazione delle istanze deve essere effettuata, per trenta giorni a decorrere dal sessantesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del Decreto di attuazione in Gazzetta ufficiale.
Pertanto la presentazione telematica della comunicazione per l’accesso al credito per l’anno 2018 e della dichiarazione sostitutiva degli investimenti effettuati nel periodo dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017 deve avvenire dal 22 settembre al 22 ottobre 2018.
Il 31 luglio 2018 è stato approvato il modello e le relative istruzioni di compilazione per la comunicazione telematica necessaria per il Bonus Pubblicità.
In pratica nel modello può essere barrata la casella corrispondente alla:
- “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta“. Contenente gli investimenti programmati per l’anno agevolato, o
- “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati”. In cui si dichiara la concreta realizzazione degli investimenti indicati precedentemente nella comunicazione di accesso al credito.
Contenuto della comunicazione sul Bonus Pubblicità
La comunicazione deve contenere:
- Gli elementi identificativi del beneficiario;
- Il costo complessivo degli investimenti pubblicitari effettuati, o da effettuare, nel corso dell’anno. Ove gli investimenti riguardino sia la stampa che le emittenti radio-televisive, i costi andranno esposti distintamente per le due tipologie di media;
- La misura percentuale e l’ammontare complessivo dell’incremento dell’investimento pubblicitario realizzato o da realizzare con il raffronto con l’anno precedente con distinta evidenza per ciascuno dei due media;
- L’ammontare del credito d’imposta richiesto distinto per ciascuno dei due media.
Entro i successivi trenta giorni dalla chiusura del termine per effettuare le prenotazioni (entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello per il quale è richiesto il beneficio), il Dipartimento forma un elenco di soggetti richiedenti il credito di imposta sugli investimenti pubblicitari. Elenco che contiene l’indicazione dell’eventuale percentuale provvisoria di riparto in caso di insufficienza delle risorse e l’importo teoricamente fruibile da ciascun soggetto dopo la realizzazione dell’investimento incrementale.
L’ammontare del credito effettivamente fruibile dopo l’accertamento in ordine agli investimenti effettuati è disposto con provvedimento del Dipartimento, pubblicato sul sito istituzionale del Dipartimento.
La determinazione del credito effettivamente fruibile in compensazione da ciascun richiedente è effettuata sulla base dei dati relativi agli investimenti effettivamente realizzati. Dati che dovranno essere trasmessi dai richiedenti con le stesse modalità informatiche utilizzate per la prenotazione.
Credito di imposta sugli investimenti pubblicitari: modalità di utilizzo del credito
Con riferimento alle modalità di utilizzo del credito d’imposta, il Decreto prevede che il beneficio è utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante Modello F24.
Modello da presentare esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, dopo la realizzazione dell’investimento incrementale. Compensazione da effettuare nella misura indicata con provvedimento del Dipartimento per l’informazione e l’editoria.
Il credito d’imposta è indicato nella dichiarazione dei redditi relativa ai periodi di imposta di maturazione del credito.
L’importo dovrà figurare anche nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi di imposta successivi fino a quello nel corso del quale se ne conclude l’utilizzo.
I soggetti con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare indicano il credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre dell’anno di maturazione del credito. Indicando riferito agli investimenti effettuati nell’anno solare.
In assenza di disposizioni in senso contrario, appare ragionevole ritenere chel’agevolazione sia soggetta a tassazione ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP.
Credito di imposta sugli investimenti pubblicitari: controlli e revoche
I requisiti e le condizioni previste dalla legge ai fini dell’accesso e conseguente fruizione del beneficio sono oggetto di costanti verifiche da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il credito d’imposta, infatti, può essere interamente revocato nel caso in cui venga accertata l’insussistenza di uno dei requisiti previsti ovvero:
- La non veridicità di elementi della documentazione presentata o
- La non veridicità di dichiarazioni rese.
La revoca parziale è disposta solo nel caso in cui dagli accertamenti effettuati siano rilevati elementi che siano in grado di condizionare la sola misura del beneficio concesso.
Il Decreto attuativo prevede che, qualora l’Agenzia delle entrate o la Guardia di Finanza accertino, nell’ambito dell’ordinaria attività di controllo, l’eventuale indebita fruizione del credito di imposta. Le stesse provvedono a darne comunicazione in via telematica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la quale provvederà al recupero delle somme con le procedure coattive di legge.
Credito di imposta sugli investimenti pubblicitari: consulenza
La possibilità di ottenere il credito di imposta sugli investimenti pubblicitari è legato al rispetto di alcuni requisiti indispensabili. Per questo motivo se la tua azienda effettua costantemente investimenti pubblicitari per te sarà importante poter fruire di questo Bonus.
Se stai cercando un partner affidabile a cui demandare la predisposizione delle istanze legate all’ottenimento del Bonus Pubblicità, puoi fare riferimento a noi.