Snapchat pochi giorni fa è cambiato. Se non si tratta di una rivoluzione, sicuramente è un’evoluzione. Una di quelle novità che di per sé possono non cambiare il modo in cui le persone utilizzano i canali social, ma che, da sole, riassumono una mutazione più generale. In questo caso, la trasformazione più ampia è nel modo in cui ci relazioniamo con i social media e, di conseguenza, dei canali stessi.
Andiamo con ordine: prima di tutto, la società di Snapchat è diventata semplicemente “Snap”, auto definendosi una “camera company”: un’azienda che crea prodotti per consentire alle persone di esprimersi, condividere il momento, scoprire il mondo e divertirsi. Snapchat, infatti, è solo uno di questi prodotti.
Il nuovo prodotto presentato da Snap si chiama Spectacles. Un paio di occhiali (lenti fisiche, in questo caso, non “lenses”) per registrare brevi video, inviarli al proprio smartphone e condividerli su Snapchat. L’idea di per sé non è una rivoluzione: ci sono device in grado di fare molto di più (pensate, tra i molti, ai Google Glass), ma è molto significativa.
Snap ha deciso di rendere più immediate le interazioni e diventare ancora più integrato con la vita di tutti i giorni delle persone. Perché estrarre dalla tasca lo smartphone per condividere un momento con i propri amici, forzandoci a nasconderci dietro un oggetto, quando possiamo semplicemente utilizzare un altro device che non interrompe o cambia l’esperienza che stiamo vivendo?
L’introduzione degli Spectacles ha l’obiettivo di rendere la condivisione meno impostata o preparata, per renderla più immediata e spontanea. Spectacles è un esperimento non molto lontano dalla logica che ha portato Facebook a creare una serie di strumenti software, moltiplicando i punti di contatto. Facebook, oltre all’applicazione principale, ha oggi molti altri canali, tra cui: Messenger, Instagram, WhatsApp, Mentions e Groups. Ognuno di questi device (software o hardware) ha l’obiettivo di rendere l’interazione con i canali social più semplice e diretta.
La mossa di Snap è una delle risposte che le piattaforme social stanno proponendo all’esigenza delle persone di avere punti di contatto sempre più semplici e numerosi. Da una singola applicazione che fa tutto a numerose applicazioni che insieme consentono di esprimersi e di connettersi con i propri amici, gli interessi e le community preferite.
Per Snap, in questa fase, non è importante il successo commerciale: Evan Spiegel (co-founder e CEO di Snap) ha dichiarato: “It’s about us figuring out if it fits into people’s lives and seeing how they like it“.
In futuro questi punti di contatto social continueranno a moltiplicarsi, non solo dal punto di vista del software, ma anche dell’hardware. Sono già numerosi i device presentati o già sul mercato che vanno nella direzione della semplificazione delle interazioni, e in molti casi hanno anche funzioni social: da CarPlay, Android Auto, Amazon Echo, Google Daydream, Google Home, Oculus.
Tornando all’ecosistema Facebook, Zuckerberg ha dichiarato che tutti questi elementi agiranno insieme per raggiungere la vision dei prossimi 10 anni, evolvendo il modo in cui ci connettiamo e interagiamo.
Come si adatteranno i brand a questo tipo di relazione con le persone, che avviene attraverso azioni semplici, veloci, dirette e continuative? Lo vediamo già su canali come Instagram o Snapchat: la conversazione diventa, in alcuni casi, meno costruita, più spontanea e immediata, così come i contenuti. Proprio in quei casi dove le persone si aspettano questo tipo di linguaggio. In questo modo le marche riescono a avvicinarsi maggiormente al modo di esprimersi delle persone, anche su canali nuovi e attraverso nuove modalità. Brand come Taco Bell, Gatorade, Michael Kors e Tiffany hanno già intrapreso questa strada su Snapchat, evolvendo il proprio modo di comunicare.
Oggi parliamo di un paio di occhiali, ma in futuro possiamo aspettarci molte altre occasioni e altri punti di contatto. Non solo software, ma sempre più integrate con gli hardware che utilizziamo tutti i giorni. Un nuovo modo di vedere e condividere.
Inizialmente la società si chiamava TheFacebook. Il prefisso The è stato rimosso nel 2005, in seguito all’acquisto del dominio facebook.com da parte della società.
Nell’aprile 2006 Facebook assunse il matematico Jeff Hammerbach, precedentemente impiegato da Bear Stearns nello sviluppo di algoritmi dedicati agli scambi commerciali ad alta frequenza. Ad Hammerbach fu assegnato il compito di raccogliere ed elaborare i dati degli utenti al fine di offrire annunci pubblicitari mirati. Il matematico lasciò l’azienda nel 2008 per fondare Cloudera.
Nell’ottobre 2007 Microsoft ha annunciato di aver acquistato una quota dell’1,6% per 240 milioni di dollari, mentre un gruppo di investitori russi ha comprato il 2% per 200 milioni. Il valore totale del sito, secondo la stima di Microsoft, era quindi di 15 miliardi, valore successivamente smentito e corretto in 3,7 miliardi di dollari nel 2009. L’accordo per l’acquisto includeva il diritto da parte di Microsoft di inserire banner pubblicitari sul sito.
Il 2 ottobre 2008 la società annuncia l’intenzione di stabilire una sede internazionale a Dublino, in Irlanda, destinata alla copertura del mercato europeo e di quello africano. Pochi giorni dopo Facebook apre un ufficio anche a Parigi, in Francia.
L’annuncio che il bilancio social di Facebook era in positivo per la prima volta risale al settembre 2009.
All’inizio del 2010 l’azienda è stata valutata 14 miliardi di dollari. Il 4 agosto dello stesso anno Facebook ha comprato 18 brevetti Friendster, pagando 40 milioni di dollari.
Nel novembre 2010, secondo la piattaforma di scambio di titoli SecondMarket, Inc., una compravendita privata di azioni Facebook ne stimava il valore totale in 41 miliardi di dollari, terzo in ordine di grandezza tra i siti internet dopo Google e Amazon.
Il 3 gennaio 2011, Goldman Sachs ha investito in Facebook 450 milioni di dollari, stimando il valore totale in 50 miliardi di dollari.
Nello stesso periodo Facebook Inc. ha deciso di spostare il proprio quartier generale da Palo Alto a Menlo Park, negli uffici della Sun Microsystems, rimasti vuoti in seguito all’acquisizione da parte di Oracle.
Il 9 aprile 2012 l’azienda ha acquistato Instagram per 1 miliardo di dollari.
Il 19 febbraio 2014, il cofondatore Mark Zuckerberg, ha annunciato l’acquisizione di WhatsApp da parte della società per 16 miliardi di dollari, che diventeranno 19 miliardi a transazione conclusa.
Il 25 marzo dello stesso anno, Mark Zuckerberg, ha annunciato sul suo profilo l’acquisizione di Oculus VR, azienda produttrice dell’Oculus Rift.
A marzo 2015, durante la F8 Conference a San Francisco, Facebook annuncia l’intenzione di voler connettere tutto il mondo attraverso l’utilizzo di droni. Il progetto, in cui è coinvolto anche l’ente Internet.org, punta alla diminuzione del digital divide tra le varie zone del globo. I primi test sono iniziati a metà 2015, mentre il completamento è previsto per il 2020.
A fine 2015 l’azienda è stata valutata 44,218 miliardi di dollari.
Snap Inc. meglio conosciuto come Snapchat è un servizio di messaggistica istantanea per smartphone e tablet. Esso consente di inviare agli utenti della propria rete messaggi di testo, foto e video visualizzabili solo per un certo numero di secondi.
Snapchat è stata fondata nel 2011 da Bobby Murphy ed Evan Spiegel, con sede a Los Angeles. Il servizio invia 30-50.000.000 messaggi al giorno. Snapchat è stata valutata 10 miliardi di dollari (in base all’offerta di Facebook a novembre 2013 per acquisirla); attualmente vale 18 miliardi di dollari. Il 17 ottobre 2014 Snapchat ha aperto ufficialmente agli inserzionisti: in quel giorno, infatti, gli utenti americani hanno visualizzato il primo messaggio pubblicitario. Il 17 novembre 2014 è stato lanciato Snapcash, sistema realizzato in collaborazione con Square, che arricchisce l’applicazione della possibilità di effettuare pagamenti. Nell’aprile 2016 Snapchat ha fatto registrare 10 miliardi di video visualizzati.
Snapchat entra nel mondo dei dispositivi social indossabili con Spectacles, gli occhiali in grado di riprendere video e pubblicarli immediatamente nella piattaforma di messaggistica Snapchat.