Un passo importante è stato fatto. L’ecologia è ormai entrata nelle aziende B2B e B2C, non solo come aspetto imprescindibile per le politiche di sostenibilità, ma anche perché può diventare un vero e proprio modello di vedere e di operare nell’economia del prossimo futuro.
Può un ecosistema aziendale essere collettivo e competitivo allo stesso tempo?
Si tratta di un principio che può vedere la sua applicazione anche agli ecosistemi aziendali, poiché le diverse organizzazioni lavorano andando oltre i confini della loro cerchia settoriale per fornire ciò di cui i clienti hanno bisogno. Quello che si ottiene è la generazione di un valore che va oltre quello che ogni singola azienda, in autonomia, potrebbe produrre.
Un ecosistema aziendale può essere allo stesso tempo collaborativo e competitivo. Le aziende che tendono a trascurare o che giudicano sbagliati gli ecosistemi andranno incontro a rischi importanti.
Gli ecosistemi aziendali rappresentano, dunque, una nuova prospettiva da considerare. Se fino a questo momento un’azienda era focalizzata sulla produzione per i propri clienti o per le altre aziende, la mentalità che dovrà farsi largo in futuro dovrà necessariamente esistere in un’ottica evolutiva. Le aziende B2B e B2C dovranno produrre pensando all’ecosistema nella sua interezza, cioè tenendo conto dell’economia globale, intesa come un insieme di industrie e settori, applicando una visione focalizzata sui reali bisogni umani. Per comprendere la vicinanza di una realtà a questo tema è possibile consultarne il codice etico: https://andreacastellana.it/download/Codice_Etico_Agenzia_Pubblicitaria_Andrea_Castellana.pdf
E2H: Ecosystem-to-human
Quello che, secondo gli studiosi, sarà il futuro da qui a pochi anni, vedrà un’evoluzione industriale tradizionale. Affinché questo sia possibile, sarà necessario un netto cambio di paradigma, ovvio il passaggio dal B2B/B2C all’E2H.
A mutare sarà anche il focus sul valore, che stabilisce perché il valore viene creato e per chi sulla base dello scopo aziendale. Il focus di un business B2B o B2C tradizionale è quello di soddisfare le esigenze funzionali di un cliente business, nel caso del B2B, oppure del consumatore finale, nel caso del B2C. Si tratta, in genere, di esigenze limitate, specifiche e basate sulle diverse funzionalità.
Un’azienda tradizionalmente rivolta al B2B o al B2C si considera una singola entità, ponendosi come unico scopo la creazione di valore e l’ottimizzazione dell’attività aziendale. Quindi, in casi simili, l’efficienza interna all’organizzazione viene perseguita attraverso l’auto-ottimizzazione.
Ampliare lo sguardo aziendale al sistema nel suo intero complesso
I cambiamenti sono alla base di tutto. Se il pensiero strategico dietro all’E2H volge lo sguardo e l’attenzione all’intero quadro d’insieme, quando un’azienda passa da Business a Ecosystem si trasforma in un’identità collettiva. A cambiare non sarà solo il pensiero, ma anche le domande a cui si cerca una risposta, che saranno: “Come possiamo creare il massimo valore insieme? E come possiamo ottimizzare il nostro ecosistema?”.
Questo nuovo focus è certamente più complesso, ma offre maggiori guadagni in termini di efficienza rispetto al vecchio modello di auto-ottimizzazione. Questa sua complessità può, però, essere gestita attraverso la digitalizzazione.
Il processo richiede non solo uno sguardo volto alla produzione o alla generazione di servizi dell’azienda, ma necessita anche di un approccio differente di gestione dei partner e di integrazione di tutte le arre di business nell’intero ecosistema. In questo modo l’azienda non si troverà più da sola nel perseguire un obiettivo, ma vedrà la collaborazione della collettività.
Tirando le somme, l’approccio E2H si dimostra più efficiente nella creazione di valore e nella risoluzione dei problemi rilevanti per l’umanità. È essenziale sviluppare un posizionamento forte che garantisca una redditività competitiva e sostenibile. Questo può essere ottenuto attraverso una serie di effetti positivi, tra cui il miglioramento della reputazione, un employer branding solido e valutazioni di mercato azionario più positive, che a loro volta portano a una maggiore stabilità dei profitti aziendali.
Esaminare attentamente il panorama per individuare potenziali partner con competenze complementari e instaurare con loro un rapporto di fiducia dovrebbe essere l’obiettivo principale per i dirigenti aziendali che sono particolarmente sensibili a queste questioni.