Ipotizziamo uno scenario tipico: sei un imprenditore nel settore del food, hai un ristorante aperto da poco e vuoi farlo conoscere alla giusta clientela, quella potenzialmente interessata al cibo che proponi. Hai diverse strade da percorrere per raggiungere l’obiettivo, ma la via del marketing online e della strategia SEO è quella che ti propongo a occhi chiusi. Ecco perché…
- riesci ad intercettare la tua nicchia di mercato e solo quella
- ha costi proporzionati al tipo di risultato che si intende raggiungere
- è un’attività che dà risultati misurabili
Considera anche che la maggior parte delle persone ha maturato – ormai da tempo – una forma di repulsione nei confronti dei vecchi sistemi di promozione quali radio, tv, cartellonistica, telefonate, volantinaggio. Il motivo è semplice, sono forme di marketing di tipo interruttivo, ovvero interrompono i momenti della nostra vita quotidiana nei quali siamo in compagnia dei nostri cari. È vero che le grandi aziende investono ancora in questi sistemi di marketing ma è vero anche che stanno diventando sempre meno efficaci e sempre più costosi. Investire su un canale costoso e dai ritorni incerti non è esattamente al più grande aspirazione per una piccola impresa che ha bisogno di farsi conoscere e non dispone di budget elevati. Il digital marketing costituisce quindi un’alternativa allettante.
Il marketing digitale rovescia il paradigma secondo il quale sono le aziende che devono “correre dietro” ai potenziali clienti… col Search Engine Marketing (il marketing dei motori di ricerca) avviene l’esatto contrario: sono i potenziali clienti a cercare (e trovare) le aziende che offrono tutte le informazioni di cui hanno bisogno per risolvere le loro problematiche o soddisfare le loro esigenze. Quindi, va da sé che se le aziende si fanno trovare nel posto giusto (su Google) e nel momento opportuno (quando le persone esprimono le loro richieste), possono proporre la soluzione migliore a questi problemi. Bingo!
Come impostare una strategia SEO per attirare le persone giuste
Avrai capito che la sorgente più ricca di traffico qualificato per il sito del tuo nuovo ristorante (come per qualsiasi attività) è costituita dai motori di ricerca, Google in particolare. Quindi, se hai un sito web realizzato secondo le principali linee guida di Google, devi iniziare a studiare la migliore strategia SEO che permetterà al tuo website di ricevere visite di persone interessate al menu del tuo ristorante.
Ho parlato di visite, ma è ovvio che a te interessano i clienti, quelli che si seggono ai tuoi tavoli e ordinano le portate che proponi tutti i giorni. Lo status di cliente è solo uno degli ultimi stadi del processo di inbound marketing. La SEO infatti si concentra sulle fasi iniziali del buyer journey (il viaggio del potenziale cliente), quelle nelle quali l’utente sta ancora cercando ciò di cui ha bisogno.
Nel tuo caso potrebbe essere qualcuno che sta cercando un ristorante nella sua zona (che corrisponde a quella della tua attività), oppure un utente che vuole avere informazioni su una particolare dieta a base di verdure e legumi (gli stessi che tu servi nel tuo locale), o anche un potenziale cliente alla ricerca di trattorie dove ci sono giochi per i bambini (forse sei attrezzato anche per questo). Bene, se il tuo sito descrive tutto con dovizia di particolari, ha un design accattivante e user friendly e ha adottato una strategia SEO professionale, ha grosse possibilità di intercettare questa tipologia di persona e di farla diventare cliente. Vediamo insieme quali sono i 3 pilastri su cui dovrebbe essere basata una strategia SEO in grado di portare le persone giuste nel tuo ristorante.
- 1) Analizza le abitudini di ricerca online
- 2) Studia la concorrenza online
- 3) Fai una SEO audit del tuo sito web
Analizzare le abitudini di ricerca dei potenziali clienti significa capire cosa-cerca-chi. Ognuno di noi cerca informazioni su Google a modo suo: c’è chi scrive frasi per esteso, chi digita in maniera sintetica (usando parole chiave), c’è chi usa le funzioni di ricerca vocale e chi invece esprime ricerche sfruttando la cosiddetta “coda lunga”. Come faccio a capire cosa cercano esattamente i miei potenziali clienti?
Semplice: lo chiedo a Google! Il motore di ricerca per antonomasia è una miniera inesauribile di informazioni sulle abitudini di ricerca dei suoi utenti (tra questi ci sono i nostri potenziali clienti), sulle keyword che cercano e su quante volte al mese le cercano. La prima fonte utile in questo senso è costituita dalle ricerche correlate, ovvero le keyword che Google ti suggerisce alla fine di ogni pagina dei risultati.
Le parole chiave che Google ci suggerisce sono tutte quelle chiavi che le persone cercano a partire dalla ricerca che hai fatto tu. Quindi basterà specificare una chiave iniziale per poi lasciarsi guidare e analizzare ciò che gli utenti cercano maggiormente relativamente al settore della tua attività (la ristorazione in questo caso). Sono quelle le parole che dovrai usare nei tuoi testi e per ottimizzare le pagine del tuo sito. Se poi vuoi sapere anche il volume di ricerche mensile generate per ogni chiave allora devi usare un tool come il keyword planner di Google AdWords.
Studiare i competitor non significa solo conoscere chi propone servizi analoghi al nostro nella stessa area geografica. Vuol dire anche (almeno sul web) analizzare chi compete con noi sul piano delle ricerche online. Mi spiego meglio. Un food blogger, pur non avendo un ristorante, può tuttavia comparire nelle serp di Google per parole chiave che sono ghiotte per il mio business. Se il blogger parla di ricette vegetariane con legumi, di fatto sta affrontando un tema legato ai servizi del tuo locale e quindi potrebbe risultare tra le ricerche di Google, togliendo nello stesso tempo visibilità alla tua attività.
Per questo motivo è importante studiare i competitor, per capire dove e perché sono più forti di noi quindi scalzarli o superarli. Ma quali sono gli strumenti che ci permettono di studiare i nostri concorrenti? Sicuramente la pagina dei risultati di google ci può essere di aiuto. Ma uno strumento che analizza la concorrenza in modo preciso e dettagliato è SemRush
Per mettere il nostro sito “a norma”, nella maggior parte dei casi, occorre procedere alla cosiddetta SEO audit ovvero ad una analisi dettagliata di tutte le criticità che ne possono compromettere il corretto posizionamento su Google. Si realizza quindi un documento di sintesi che serve a stabilire tutto ciò che non è stato ancora fatto dal punto di vista SEO e che dovrebbe essere implementato per aiutare i motori di ricerca nella corretta indicizzazione del sito.