Il nostro rapporto con la tecnologia ha visto importanti cambiamenti negli ultimi anni, ma ora stiamo vivendo una trasformazione davvero importante. Chat GPT 3 è un chatbot di intelligenza artificiale creato da OpenAI.
Il chatbot funziona in maniera molto semplice. Una volta iscritti alla piattaforma ed entrati nella chat, si procede a fare una richiesta e lui va ad elaborare una risposta naturale in pochi attimi.
ChatGPT non è altro che una variante del modello di linguaggio GPT (Generative Pre-training Tranformer) sviluppata dalla stessa OpenAI e progettata per la conversazione. Si tratta di un’intelligenza artificiale in grado di contestualizzare la conversazione e di rispondere alle richieste degli utenti in maniera coerente.
Il chatbot, essendo in costante autoapprendimento, risponde in modo personalizzato, preciso e puntuale. Il cuore di questo sistema è il prompt (ovvero la richiesta di informazioni), più la richiesta sarà specifica più la risposta sarà articolata.
A seconda di come viene posta la domanda, il chatbot risponde in maniera differente. Per ricevere una risposta ottimale è bene interpellarlo con prompt specifici e narrativi, così da stimolare una risposta ben articolata.
Dando un imput abbastanza generico, la risposta che si riceverà sarà di un tipo. Dando, invece, un input differente, ma mantenendo inalterato il concetto della domanda, la risposta diventerà più personale e specifica.
Come è facile immaginare, l’uscita di questa nuova tecnologia ha creato un hype senza eguali. Dal suo lancio, ChatGPT-3 è stato sfruttato in modo massiccio da una serie di prompt tra i più disparati. Le prime figure che si sono approcciate alla sperimentazione di questo strumento sono quelle appartenenti al mondo della comunicazione, le richieste maggiormente sottoposte sono state:
- Scrittura di saggi, canzoni e racconti;
- Scrittura di articoli e approfondimenti;
- Scrittura e correzione di pezzi di codice;
- Traduzione di testi da lingue straniere;
- Analisi di mercato.
Il mondo della comunicazione ha subìto un impatto molto forte, nonostante Chat GPT 3 non sia il primo prototipo di intelligenza artificiale usato dai grandi player. Il modo di fare e concepire il business è cambiato, infatti le grandi società stanno già impiegando queste nuove tecnologie per migliorare la user experience degli utenti.
Uno dei limiti che questa tecnologia presenta è l’incapacità di spaziare tra le diverse sfaccettature della lingua italiana. Infatti, le risposte che genera sono assolutamente corrette a livello grammaticale, ma risultano poco innovative nell’utilizzo di sinonimo e subordinate.
Data la sua fase ancora embrionale, OpenAI ha stretto una collaborazione con Microsoft, con lo scopo di migliorare il chatbot, eliminando la possibilità di generazione di risposte errate o non del tutto corrette. Se le due aziende riuscissero a colmare le lacune della piattaforma quello che si prospetta è un tracollo di Google, il quale è corso ai ripari anticipando l’uscita di alcuni prototipi di intelligenza artificiale da tempo in elaborazione. Assisteremo, quindi, ad una lotta testa a testa tra Chat-GPT-3 e Google?
L’impiego dell’intelligenza artificiale è spesso incluso nelle migliori strategie di digital marketing per i brand, si tratta di una novità da cavalcare e sfruttare debitamente.